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Che “ Campioni il Sogno ” sia un format di successo non si discute. Partito con il freno a mano tirato al debutto della scorsa stagione il reality calcistico, con qualche variazione di rilievo (cambiamenti di orari vari ben accetti dal grande pubblico), è entrato nel vivo della programmazione Mediaset sia feriale che festiva. Boom degli ascolti, personaggioni più da film che da campi verdi, tripudi e tutto esaurito ovunque, operazioni fac-simile in ogni parte dello stivale: insomma un tentativo pienamente riuscito. Esperimento ovviamente da ripetere in fretta e furia, con il Cervia neopromosso in Serie D e Ciccio Graziani, vera scoperta mediatica della trasmissione, pronto ad una nuova e vincente avventura.
E proprio in quel vincente bisogna andare a cercare le pecche, neanche troppo nascoste dal programma per altro, di “ Campioni ”. Il format di suo è nato, ed è stato pubblicizzato, come la giusta vetrina per quei ragazzi, soprattutto giovani, che vogliono provare ad entrare da una porta “secondaria” nel calcio che conta, quello professionistico . Ed allora provini da tutto esaurito in tutta Italia, alla ricerca del tanto agognato sogno. Certo che però un campionato di Eccellenza oppure di CND non si può vincere a mani basse, e talenti mai emersi non possono sicuramente dare delle garanzie. Ma si sa, poche vittorie = pochi ascolti. Il rimedio? Prendere chi di talento inespresso o di ragazzo voglioso ha ben poco. Intendiamoci, quando in Eccellenza hai una decina di giocatori che hanno militato in B, o C1 o C2, il campionato lo vinci, o almeno se lo vinci di certo non fai un miracolo. Questo è forse il meno da affibbiare ad un programma che per il resto ha sorpreso e stravolto le abitudini calcistiche dell'italiano medio. Ma allora tutti quei provini a cosa servono? Uno Spagnoli che ha giocato nella sua carriera nella Carrarese (C1) , in Valle D'Aosta (D) e Montevarchi (C2) , ha veramente dovuto superare tutti i provini che vengono richiesti? Si spera di sì, ma come lui non sono in pochi nella sua situazione.
Vedere per credere.
Oltre a Spagnoli, lo scorso anno in Eccellenza giocavano altri 10 ex Prof. Il portiere Davide Bertaccini ( Civitanovese C2, Fermana C1/C2, Fiorenzuola C2, Cesena C1, Casertana D ), Arrieta ( Mestre C2, Genoa B nessuna presenza, Alessandria C2, Ivrea C2 ), Paesani ( Cesena C1, Montevarchi C1, Faenza C2, Catanzaro C2, Giugliano C2 ), il risaputo vecchio Ricci ( 52 presenze in A col Bari, Padova B, Fasano C2 ), Scandroglio ( debutto in A con l'Empoli, Vis Pesaro C2, Viareggio C2, Sangiovannese C2, Trento C2, Mantova C2, Teramo C1, Igea Virus C2 ), Gullo ( Monza B, Chiasso B svizzera, Potenza e Valle D'Aosta D ), Olivieri ( Montevarchi C2 ), Bondi ( Carpi C1, Cesena B, Castel San Pietro C2, Ravenna D ), Di Matteo ( Chieti C2, Forlì D, Tivoli C2, Cavese D, Montevarchi C2 ), Morelli ( Imolese C2, Aglianese C2, Brescello D ).
E quest'anno il motivetto non pare troppo mutato. Oltre a Sossio Aruta infatti ( esperienza in B col Pescara, in C1 con Ascoli, Fermana e Benevento, e tante tante C2 ), altri giocatori hanno alle spalle un passato non da poco. Calanchi dopo Lucchese (C1) arriva da tre anni al Fano (C2), Esposito da un biennio al Giugliano (C2), Soprani da una vita al San Marino (C2) inframmezzata dal Monza (C2), Conversano dopo la C1 col Castel Di Sangro ha vagato in D (Potenza, Castrano, Leonzio, Marsala, …), bomber Matarrese ha fatto la C2 col Meda con 4 gol oltre ad anni interessanti in D (al Pro Lissone 18 reti nel 2001, ben 27 col Seregno nel 2003), infine Salzano ha messo dentro una boccia in 15 presenze nel Benevento di C1 nel 2002.
Tutto ciò non per criticare ma per informare. A voi l'ardua sentenza.
:: SECONDA PARTE ::
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