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Toshimitsu Yoshida

Il palcoscenico non era certo San Siro, e neppure il Santiago Bernabeu, ma una gara di qualificazione ai Mondiali, quelli di Germania 2006, porta sempre con sè il dovuto fascino. Siamo in Asia, esattamente in Uzbekistan, per un match decisamente importante per le due squadre coinvolte (i padroni di casa appunto vs il Bahrein) perchè ci si gioca l'andata dello spareggio fra le terze asiatiche, il tutto per continuare a sperare nel massimo torneo calcistico mondiale. In effetti la vincente di questa sfida, poco mediatica ma molto importante per due nazioni apparse praticamente ora nelle classifiche che contano del grande calcio, andrà ad affrontare la quarta forza della zona Concacaf (probabilmente il Guatemala) per spareggiare l'ultimo posto per Germania 2006.
Partita che scivola via in maniera godibile, con l'Uzbekistan in vantaggio per una rete a zero. Ad un certo punto però succede l'incredibile. Cross da destra in area ospite, torre di testa del centravanti uzbeko e fallo di mano alquanto netto di un difensore. Fin qui niente di strano: rigore. Sul dischetto il capitano di casa appare tranquillo, fiducioso, ed il tiro infatti non lascia scampo all'estremo avversario: 2-0. L'arbitro però giustamente annulla la rete per l'ingresso in area di almeno tre giocatori uzbeki. Anche fin qui niente di trascendentale. Peccato che il signor Yoshida, giapponese, invece di far ritirare il penalty come da regolamento opti per un inenarrabile fallo a favore dei giocatori del Bahrein. Errore tecnico bello e buono. La FIFA farà ripetere la gara, questo è vero, ma l'accaduto ha dell'incredibile. Ora il pensiero va ai poveri uzbeki, praticamente ad un passo da Mondiale e costretti a rigiocare una gara che stavano conducendo con tutti i meriti. E poi ci lamentiamo degli arbitri italiani per qualche fuorigioco millimetrico... |
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